Siamo gemelli, ma ogni tanto ci separiamo. Sul sito di Abulafia Editore, alla pagina https://www.abulafiaeditore.it/index.php/prodotto/vincenzo-lamonica-pallaadue/ è possibile ordinare il secondo romanzo d’esordio di Vincenzo Willy La Monica. Il titolo è Palla a due e così ne parla Giuseppe Traina nel risvolto di copertina:
«La palla a due è l’unico momento autenticamente cavalleresco di una partita di basket. Una fulminea festa d’armi in cui due avversari si attengono rigidamente al codice d’onore di saltare più in alto possibile per impossessarsi della palla e indirizzarla a un compagno». Ecco come l’autore di questo romanzo ne spiega il titolo, e il suo sottofondo morale, a chi non sa di pallacanestro, quello sport che, proprio quando l’autore lo praticava, anche in Italia si cominciava a chiamare solo basket perché era iniziata l’americanizzazione al risparmio della lingua italiana. In questo romanzo, invece, tutto il contrario: per nostra fortuna Vincenzo La Monica ha letto tanti libri quanti giorni ha vissuto e la sua lingua è gagliardamente letteraria, non ci risparmia aggettivi lussureggianti quanto un gancio-cielo di Jabbar e scarti del pensiero imprevedibili come una finta di corpo di Magic Johnson. La Monica ci guida per una stagione cestistica lunga come un quinto anno di liceo. Decisivi, la prima e il secondo, per il futuro di un personaggio che sperimenta infine un plurimo e spaesante senso di mancanza, non raro lungo il crinale tra adolescenza e maturità: per un giovane dallo sguardo limpido, per una squadra di pallacanestro, per le speranze di una città del Far Sud.