Un’estate al mare…libero!

“Willy, sono stato nel Salento. Arrivo lì e uno mi fa: vuole spendere 1000 euro per una giornata al mare, o vuole farsi una giornata al mare che non non ha prezzo?

Cartellone a LED, di giorno.

QUESTO È IL RINOMATO SABBIE D’ORO.

1000 EURO AL GIORNO.

TRASÍTI. NE USCIRETE PIÙ SPIERTI

“Sabbie d’oro”?… Sabbie aurifere”!

“Ho tirato dritto.”

“Racconta, racconta.”

“Niente, pare che il 70% delle coste italiane siano in mano ai privati e le spiagge libere si siano ridotte sempre di più. Roba per il popolino. “

“Sai cosa penso, Renè? Che abbiamo ancora uno spazio di manovra, che ci giunge dal passato. Dai mitici MAPPATELLA BEACH che io ho frequentato per davvero. Ho in mente tipo una congiura.”

“No, la violenza no.”

“Diciamo meglio: una festa, più sudaticcia delle solite, in cui celebrare i bei vecchi tempi.”

“La Sagra della genuina cialtronaggine balneare del tempo che fu!”

“Bravo! Si svolgerebbe rigorosamente dentro tutte le Sabbie d’oro e a loro spese, un giorno a luglio e uno a agosto. Lo scopo è di restituire a ciascuno dei mille-euro-al giorno l’opportunità di conoscere il senso di ospitalità e di discrezione della gente del sud in una spiaggia aperta a tutti.”

“Abbozziamo il programma!”

“Da otto o dieci paesi dell’entroterra, procurandosi delle Fiat Uno nere e delle Golf biturbo, bisogna convogliare nei pressi dei lidi privati:

1) Ragazzotti che prendendo la rincorsa dalle ultime sdraio, si tuffano a mare emettendo lunghi barriti e sollevando colonne d’acqua che commuoverebbero un reduce della battaglia delle Midway.”

“So dove reperirli, anche se sono ormai sulla cinquantina.”

“2) Persone col Sacro Cuore di Gesù tatuato sul petto che mettono in ghiaccio il cocomero seppellendolo sotto 20 cm di sabbia, a filo d’onda.”

“I collanoni d’oro pare però che li abbiano piazzati ai compro oro durante il covid…”

“3) Mamme e nonne che richiamano i loro bambini modulando versi da mattatoio. I bambini si chiamano: Kevin (pronuncia Kevinni), Natascia, Matrix e Daiana (pronuncia Daiana).”

“Le minacce di essere strangolati se non si obbedisce al richiamo entro 26 secondi? Irrimediabilmente politically uncorrect, hai ragione…”

“4) Anziani  bocciofili che discutono per tre quarti d’ora accanto al punto casualmente finito nel bel mezzo delle finte palme. “

“Ho quello con la palla, nel senso di testicolo, che piglia aria fuori dagli slip stilabbrati. C’è sempre!”

“5) Famigliole che arrivano in spiaggia con untuosissime teglie di pasta al forno e sacchetti che si aprono rivelando all’intero bacino del Mediterraneo lo strapotere aromatico della frittata di cipolle.”

“Nei loro pressi fisseremo la nostra postazione di organizzatori.”

“6) Disorganizzatissime partite di calcio col Supertele (che ha la stabilità di un ex deputato 5 stelle). In questo senso i sostegni in legno degli chalet sono una gran comodità gratuita. Munirsi di “sorry” di circostanza.”

“E di una ventina di euro per ogni spaghetto allo scoglio fatto volare in aria sullo chalet da una rovesciata acrobatica. C’è sempre il gruppo di periferia che arriva col pallone di cuoio color topo.”

“7) Persone con l’acqua alle ginocchia che passano avanti e indietro col “cozzolaro” a tracolla. Come in processione.”

“Non è meglio lo zio scapolo con le spalle spellate che stronca telline dagli scogli con l’unghia del pollice, a beneficio del nipotino Ninì?”

“8) Radioni anni ’80 che trasmettono Gianni Celeste e Amedeo Minghi (lo ascolteranno gli americani e non solo…)”

“No, la musica deve essere contestualizzata: Nino D’Angelo qua, Al Bano lì, i fratelli Marcella e Gianni Bella là.”

“Insomma fare in modo che quei tratti di spiaggia siano tutto, fuorché esclusivi.”

“E a fine giornata, io e te distesi sulla spiaggia da lasciare deserta entro le 19,30, a contare le mance che ci siamo abbuscati dalle vecchiette che avremo aiutato a piantare l’ombrellone.”

“E, soprattutto, a raccontarci quanti secoli sono passati da quella certa felicità…”